La Cedolare Secca una nuova Era Fiscale. Conveniente per molti, ma complicata

Casa-soldiLa cedolare secca sulle locazioni e stata approvata con Decreto Legislativo 14 marzo 2011 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 23 marzo. Entro 90 giorni dalla sua entrata in vigore, l’Agenzia delle Entrate darà indicazioni sulle modalità di esercizio delle opzioni che sono state introdotte dalla nuova Legge. L’applicazione della cedolare secca è legata alla situazione reddituale complessiva del contribuente e sarà conveniente alla maggioranza dei proprietari immobiliari. Sarà sconveniente per i piccoli proprietari a basso reddito, e comunque, per il momento, un caos, per gli adempimenti amministrativi di tutti. Chi dichiara redditi alti avrà vantaggi che potranno superare il 12%. Ma per sapere esattamente la convenienza complessiva, sarà necessario aspettare cosa delibereranno le Amministrazioni Comunali sulla nuova tassa che sostituirà l’ICI. Una cosa e certa: la nuova tassa comunale sarà, per legge, superiore alla vecchia ICI e le agevolazioni, per coloro che opteranno per il canone concordato, non saranno convenienti come con il vecchio regime. La nuova legge, se da una parte risponde agli obiettivi che si e posto il governo, dall’altra, non dà certamente una mano alla politica sul fronte della emergenza abitativa e la calmierazione dei canoni. Il premio per chi mantiene i canoni entro i limiti degli accordi territoriali è troppo basso e in moltissimi casi non conviene più. Tutto ciò comporterà un aumento dei canoni di locazione e il conseguente aumento della tensione abitativa. La nuova legge presenta inoltre interrogativi che rimangono irrisolti sul fronte degli adempimenti fiscali che risultano strettamente legati a quelli contrattuali.L’Agenzia delle Entrate dovrà chiarire le problematiche che potranno sorgere in caso di comproprietà dell’immobile e la possibilità di scegliere regimi diversi da parte dei comproprietari, ma anche, il legame temporale tra la scelta del regime fiscale e la facoltà di richiedere l’aggiornamento del canone. La sensazione di chi opera nel settore è che la strada per arrivare a definire tutte le problematiche che potranno insorgere è ancora lunga. Per l’investimento immobiliare da concedere in locazione, però, è iniziata una nuova era fiscale, e la relativa tassazione è stata allineata a quella sul risparmio mobiliare. L’UPPI, che da oltre quindici anni ha sostenuto la necessità di questa riforma, esprime soddisfazione per il risultato politico raggiunto, ma non può nascondere le complicazioni introdotte e la necessità di risolverle. Auspica che le organizzazioni sindacali della proprietà edilizia maggiormente rappresentative vengano interessate nel processo di formazione delle leggi per ottenere i migliori risultati, e in particolare che si intervenga sui contratti transitori e studenteschi con riforme che li rendano attuabili.